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Strumenti per analisi enologiche

L'analisi sul vino è da molti anni una prassi irrinunciabile per enologi, viticoltori e cantinieri al fine di:

  • determinare il grado di qualità atteso,
  • verificare l'assenza di alterazioni nel prodotto,
  • confermare le caratteristiche organolettiche desiderate,
  • individuare eventuali problemi che possono sorgere nelle varie fasi di preparazione e di azione conservativa.

Ci sono molti parametri importanti da monitorare nell'analisi del vino, ad esempio: pH, Solforosa, Acidità, Ossigeno Disciolto, Torbidità, Stabilità Proteica, Stabilità Tartarica, Grado Zuccherino, Zuccheri Riducenti. Spesso i produttori sono portati a credere che le analisi siano difficili, complesse e richiedano molto tempo. Con gli strumenti Hanna Instruments® è invece possibile effettuare analisi nel vino e nei mosti in modo rapido, preciso, affidabile ed estremamente semplice, alla portata di utilizzatori non esperti, così come di enologi e laboratori.

Vino e enologo
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L’importanza dell’analisi chimica del vino per la qualità e la sicurezza

In complesso, l’analisi chimica del vino consente di ottenere un prodotto di qualità, dal profilo sensoriale apprezzabile e dagli aromi unici. Inoltre, l’analisi chimica del vino consente di verificare la conformità ai livelli dei parametri indicati dalle normative ai fini della sicurezza.


 


 

Strumenti essenziali per l’analisi del vino

A partire dai rifrattometri, che sono fondamentali per determinare il grado zuccherino (°Brix) dell’uva e dunque il momento ideale per la vendemmia, Hanna Instruments mette a disposizione molti strumenti essenziali per l’analisi del vino:

  • il titolatore potenziometrico automatico specifico per vino consente di analizzare tutti i parametri fondamentali, evitando gli errori tipici della titolazione manuale;
  • i minititolatori sono invece utili per l’analisi di singoli parametri, come l’anidride Solforosa nel vino, l’Acidità Totale e l’Azoto Assimilabile;
  • il pHmetro da banco e il pHmetro portatile consentono la misurazione del livello di pH, che è fondamentale in tutte le fasi di produzione;
  • gli Ossimetri si rivelano utili per la misurazione dell’ossigeno in botti, taniche e serbatoi;
  • il turbidimetro Hanna è lo strumento portatile ideale per analisi di torbidità e bentonite nel vino, aspetti indispensabili per determinare la limpidezza e la stabilità del vino;
  • i fotometri, rilevanti per l’analisi degli zuccheri riducenti nel vino;
  • i termometri digitali.

 


 

Vantaggi e risultati ottenuti attraverso l’analisi chimica del vino con gli strumenti Hanna Instruments

Gli strumenti Hanna Instruments consentono di effettuare analisi chimiche con precisione, potrai eseguire le analisi in autonomia, ottenendo risultati al momento giusto per poter intervenire tempestivamente sulla tua produzione. Certamente, l’analisi del laboratorio sarà comunque necessaria come dato ufficiale, ma sarai in grado di ottenere un controllo più tempestivo sui tuoi processi di vinificazione.

Inoltre, effettuando in modo autonomo un numero maggiore di analisi, risparmierai sui servizi delegati a consulenti e altri fornitori.

La Ricerca e Sviluppo Hanna tiene sempre a mente che gli strumenti devono aiutare, non far perdere tempo, per questo le procedure per l’analisi del vino sono veloci e semplici, con funzioni che aiutano anche gli operatori non esperti.

In complesso, le analisi chimiche del vino sono importanti per valutare le caratteristiche organolettiche e per garantire la stabilità, riproducibilità e la qualità del prodotto finale del vino per il consumatore.


 


 

Come si misura l’acidità del vino?

Generalmente, nell’analisi del vino, l'acidità totale si determina per titolazione manuale, con una base forte ed un indicatore. Questo sistema è spesso causa di errore per la difficoltà nell’individuare il punto di viraggio dell’indicatore, soprattutto nei mosti e nei vini rossi.

Il sistema Hanna Instruments per l’analisi dell’acidità totale consiste in una titolazione automatica strumentale, che consente risultati più precisi e riproducibili, perché controlla il viraggio a pH 7 con il pHmetro dello strumento. Vista la semplicità e la rapidità di esecuzione, questo sistema di analisi è alla portata di qualsiasi utilizzatore, anche il meno esperto.


 


 

Come interpretare le analisi sul pH nei vini?

Per ottenere l’interpretazione dell’analisi è sempre opportuno affidarsi alla consulenza dell’enologo.
Tendenzialmente, la maggior parte dei vini ha un valore di pH compreso tra 3.0 e 4.0. I vini bianchi tendono ad avere valori di pH tra pH 3.0 e 3.3, mentre un pH più alto, valori compresi tra 3.3 e 3.5 pH, sono più comuni per i rossi. I vini rossi a volte hanno un più alto pH, in parte, a causa del tempo di contatto più lungo con le bucce del mosto.


 


 

Come deve essere la concentrazione di ossigeno nel vino?

Per ottenere l’interpretazione dell’analisi è sempre opportuno affidarsi alla consulenza dell’enologo.
Generalmente, la concentrazione di ossigeno dovrebbe essere sempre inferiore a 0.5 mg/l: in caso di valori superiori, è opportuno abbassarne la concentrazione mediante trattamento con azoto, al fine di evitare fenomeni di ossidazione.


 


 

Come interpretare le analisi sul contenuto di anidride solforosa nei vini?

Per ottenere l’interpretazione dell’analisi è sempre opportuno affidarsi alla consulenza dell’enologo.
Indicativamente, la legge impone precisi limiti sul contenuto totale di anidride solforosa nei vini, determinabile nell'analisi del vino:

  • 160 mg/l per i vini rossi;
  • 210 mg/l per i vini bianchi e rosati.

Per i vini aventi un tenore di zuccheri residui non inferiore a 5 g/l, il limite è portato a 210 mg/l per i vini rossi e 260 mg/l per i vini bianchi e rosati. I vini che superano questi valori non possono essere commercializzati.

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