Tali pratiche, in sensibile aumento, si dimostrano perfettamente in linea con le problematiche di eco-compatibilità delle produzioni, ma abbisognano, tuttavia, di essere condotte con professionalità per esaltarne, al massimo, gli indubbi vantaggi.
La pubblicazione accompagna l’operatore che frequenta il corso verso la conoscenza dei fondamenti della fertirrigazione con particolare riferimento agli aspetti legati all'azione degli elementi nutritivi e del loro assorbimento da parte delle piante, dell’influenza determinata dalle caratteristiche chimiche dell’acqua di irrigazione e dei diversi substrati di coltivazione utilizzati in vivaismo e in fuori suolo.
Le interazioni che scaturiscono dal complesso di tali conoscenze trovano significativi momenti di sintesi operativa nei capitoli relativi alle analisi delle acque di irrigazione e alla preparazione e gestione delle soluzioni nutritive.
Riteniamo che il presente manuale soddisfi appieno le premesse sopra indicate e, possa costituire un valido supporto a quanti intendono orientarsi verso la tecnica della fertirrigazione in modo professionale.
Coltivazione in Fuori Suolo di Fragola. In evidenza i gocciolatori a cui sono collegati i tubicini (spaghetti) infilati nel sacco di coltivazione
La tecnica della fertirrigazione, o irrigazione fertilizzante, si basa sulla miscelazione e distribuzione di fertilizzanti con le acque di irrigazione. La fertirrigazione, che può prevedere la totale esclusione della tradizionale concimazione granulare di fondo e di copertura, permette di esaltare al massimo il concetto di nutrizione della pianta. Infatti gli apporti di nutrienti nelle varie fasi fenologiche, accuratamente valutati in base alle effettive necessità della pianta, consentono di ottimizzare l’assimilazione da parte della specie coltivata.
L’efficienza dell’apporto dei nutrienti è determinata:
Nella concimazione tradizionale, per il calcolo degli elementi nutritivi da distribuire alla coltura, è necessario considerare la storia agronomica del terreno, la sua dotazione di nutrienti, i fabbisogni della coltura, gli obiettivi produttivi, le successioni colturali, nell'ottica di una restituzione al terreno delle quote asportate, al fine di preservarne nel tempo la fertilità. Questa tecnica, pur essendo fondata su principi agronomicamente corretti, non tiene in considerazione che gli apporti, non sempre corrispondono alle effettive esigenze della pianta, in quanto la disponibilità degli elementi difficilmente potrà essere in linea con i ritmi di crescita ed assorbimento della stessa, inoltre non permette flessibilità nella gestione della nutrizione della pianta.
La fertirrigazione, invece, si sottrae a queste problematiche e si pone come obiettivo la determinazione pressoché giornaliera dei consumi idrici e nutrizionali e quindi dei relativi apporti da fornire alla pianta, allevata in pieno campo o in serra, su suolo o in fuori suolo. Il complesso di tali conoscenze dovrà portare alla formulazione della più idonea gestione degli interventi e dei relativi volumi per intervento, al fine di garantire alla pianta condizioni ottimali. Tra queste, particolare importanza rivestono la misura della reazione pH e della conducibilità elettrica “EC” dell’acqua di irrigazione, della soluzione circolante nel terreno e/o substrato di coltivazione e della soluzione fertirrigante preparata con l’acqua ed i diversi fertilizzanti idrosolubili.
Sotto il profilo tecnico-agronomico, tra i principali vantaggi si ha una migliore efficienza dei fertilizzanti, dovuta alla costante disponibilità degli elementi nutritivi nel tempo e nello spazio, una interessante riduzione delle perdite per dilavamento ed insolubilizzazione degli elementi nutritivi presenti nel terreno e/o forniti con i fertilizzanti, che si traduce in minori quantitativi impiegati, minor accumulo di sali nel terreno e/o substrato, ed una crescita e sviluppo più equilibrati della pianta che risulta anche più resistente nei confronti di fisiopatie e fitopatie, con ovvio miglioramento della produzione. Senza dimenticare che con una gestione più razionale dell’intervento irriguo si ha anche un allungamento del ciclo colturale e di conseguenza una maggiore produzione.
Sotto il profilo operativo è opportuno segnalare il risparmio di manodopera in quanto, in uno stesso momento, si praticano due interventi colturali con la possibilità di una integrale automazione.
Sulla base delle considerazioni sopra riportate, durante il corso verranno esaminati i principali aspetti per una corretta formulazione e successiva gestione della soluzione fertirrigante, da impiegare su colture sia in suolo che in contenitore o in fuori suolo.
Pochi elementi di chimica utili per la gestione della fertirrigazione
Elementi nutritivi per le piante
I principali componenti di un impianto di irrigazione e fertirrigazione
Soluzioni d’avanguardia per aumentare la resa delle colture e massimizzare la crescita delle piante
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