Kit per l'analisi dell'acidità dell'olio d'oliva - HI3897

L'acidità, espressa in percentuale di acido oleico, rappresenta uno dei parametri più cruciali per valutare la qualità dell'olio d'oliva. È il principale indicatore di purezza e freschezza, poiché la qualità dell'olio è direttamente correlata al grado di rottura degli acidi grassi. Quando gli acidi grassi legati si rompono, si formano acidi grassi liberi, il che porta a un aumento della percentuale di acidità dell'olio.

Cosa Influenza l'Acidità dell'Olio d'Oliva?

La qualità dell'olio d'oliva può essere compromessa durante il processo di maturazione o a causa delle condizioni ambientali. Maltrattamenti durante la raccolta, la lavorazione e l'ammaccatura delle olive possono contribuire alla rottura degli acidi grassi, aumentando l'acidità libera. Inoltre, una conservazione impropria o prolungata può causare degradazione e irrancidimento dell'olio. Effettuare analisi regolari dell'acidità è fondamentale per garantire e mantenere la freschezza e la qualità dell'olio.

Definizione di Olio Extravergine d'Oliva

Secondo la normativa CEE 2568/91, l'olio d'oliva è classificato come extravergine quando il suo livello di acidità è inferiore all'1%. Un basso valore di acidità indica un processo di estrazione che avviene subito dopo la raccolta, utilizzando metodi naturali e poco aggressivi.

• Olio Extra Vergine d'Oliva: Acidità < 1% (massimo 1 g/100 g di acido oleico)
• Olio Vergine d'Oliva: Acidità 1 - 2% (massimo 2 g/100 g di acido oleico)
• Olio Vergine d'Oliva Ordinario: Acidità 2 - 3.3% (tolleranza del 10%; massimo 3.3 g/100 g di acido oleico)
• Olio d'Oliva Lampante: Acidità > 3.3% (non adatto al consumo alimentare; massimo > 3.3 g/100 g di acido oleico)

Questa classificazione aiuta i consumatori a scegliere oli di alta qualità, assicurando una maggiore soddisfazione e un migliore utilizzo in cucina.