Analisi Acqua Potabile:
Parametri, Strumenti e Normative

In questo articolo vedremo assieme i principali aspetti e parametri che riguardanlo l'analisi acqua potabile, cercando di fornire un quadro di insieme. Partiremo dalla definizione di acqua potabile, per poi elencare i principali parametri da misurare e gli strumenti scientifici ideali per esguire le analisi.

Significato e teoria

Analisi acque potabili: significato e normative

- Definizione di acque potabili
- Parametri da analizzare
- Classificazione delle acque potabili
- Glossario delle acque reflue
- Link Utili
- Normativa di riferimento

Strumenti di analisi

Analisi acque potabili con strumenti HANNA

- Fotometri portatili per Cloro 
- Fotometro multiparametro per la qualità delle acque 
- Titolatori 
- Strumenti da banco 
- Strumenti portatili 
- Multiparametro portatili Professionali
- Regolatori di Cloro da Processo

ACQUE POTABILI SIGNIFICATO

DEFINIZIONE DI ACQUA POTABILE

L'acqua potabile, o acqua destinata al consumo umano, è una risorsa naturale primaria per la sopravvivenza degli esseri umani.

Deve trattarsi di un'acqua limpida, inodore, incolore, insapore e soprattutto priva microrganismi patogeni e sostanze chimiche nocive per l'uomo. Per questo motivo, l'acqua è sottoposta a processi di potabiizzazione che consentono di migliorare le proprietà dell'acqua e di preservarne le condizioni igieniche. Tra questi processi, il principale è sicuramente la disinfezione attraverso l'utilizzo del cloro, affiancato al controllo del pH e della durezza per prevenire incrostazioni delle tubature e conseguente rilascio di sostanze metalliche.

PARAMETRI DA ANALIZZARE

Parametri organolettici

Parametri organolettici quali torbidità, colore e sapore devono semplicemente rispondere ai requisiti di “accettabilità per i consumatori senza variazioni anomale”.

Parametri chimico-fisici

I parametri chimico-fisici sono legati ai requisiti igienico-sanitari per preservare la sicurezza degli abitanti. La legge stabilisce precisi valori limite (massimi) e intervalli consigliati per i più importanti parametri.

PARAMETRO VALORE
Alluminio 200 μg/L (limite)
Ammonio (NH4+) 0,50 mg/L (limite)
Cadmio 5 μg/L (limite)
Cianuro 50 μg/L (limite)
Cloro libero (Disinfettante residuo) 0,2 mg/L(limite)
Cloruro 250 mg/L (limite)
Conducibilità elettrica 2.500 μS/cm (20 °C) (limite)
Cromo 50 μg/L (limite)
Durezza 15-50°F (valori consigliati)
Ferro 200 μg/L (limite)
Fluoruro 1,5 mg/L (limite)
Manganese 50 μg/L (limite)
Nichel 20 μg/L (limite)
Nitrato (NO3-) 50 mg/L (limite)
Nitrito (NO2-) 0,5 mg/L (limite)
pH 6,5 ≤ pH ≤ 9,5 (limiti)
Piombo 10 μg/L (limite)
Rame 1 mg/L (limite)
Residuo fisso a 180 °C 1.500 mg/L (limite massimo consigliato)
Solfato 250 mg/L (limite)
Sodio 200 mg/L (limite)
Temperatura 12-25°C
  • Riferimento alla Direttiva 98/83/CE

Parametri microbiologici

I parametri microbiologici da monitorare, secondo indicazioni del Ministero della Salute, si dividono tra:

  • Enterococchi
  • Escherichia coli

Per approfondimenti sui parametri microbiologici: Link al sito del Ministero della Salute

Di seguito potete trovare la nostra selezione di strumenti per il controllo di parametri chimico-fisici

(pHmetri, fotometri, titolatori, ossimetri e altri strumenti di misura che dovrebbero essere sempre inclusi nella normale dotazione di ogni laboratorio e impianto di depurazione)

Analisi acqua potabile: i nostri esperti sono a tua disposizione per valutare assieme a te: metodica di analisi, caratteristiche campione e strumenti più idonei alle tue esigenze di monitoraggio. Non esitare a contattarci.

Analisi acqua potabile: trova lo strumento per te

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APPROFONDIMENT

CLASSIFICAZIONE DELLE ACQUE POTABILI: DOMESTICHE E INDUSTRIALI

Il D.Lgs. 31/2001 (e successive modificazioni) definisce le acque destinate al consumo umano nei seguenti modi:

a) Acque "fornite al consumo": «Le acque trattate o non trattate, destinate ad uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, o per altri usi domestici, a prescindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, mediante cisterne, in bottiglie o in contenitori.»

b) Acque "utilizzate dalle industrie alimentari" nella fabbricazione, trattamento e conservazione degli alimenti: «Le acque utilizzate in un'impresa alimentare per la fabbricazione, il trattamento, la conservazione o l'immissione sul mercato di prodotti o di sostanze destinate al consumo umano, escluse quelle, individuate ai sensi dell'articolo 11, comma 1, lettera e), la cui qualità non può avere conseguenze sulla salubrità del prodotto alimentare finale.»

GLOSSARIO DELLE ACQUE POTABILI

Fonte: Ministero della Salute (LINK)

Acque destinate al consumo umano comprendono:

-          acque trattate o non trattate, destinate ad uso potabile, per la preparazione di cibi e bevande, o per altri usi domestici, a prescindere dalla loro origine, siano esse fornite tramite una rete di distribuzione, mediante cisterne, in bottiglie o in contenitori;

-          acque utilizzate in un’impresa alimentare per la fabbricazione, il trattamento, la conservazione o l’immissione sul mercato di prodotti o di sostanze destinate al consumo umano, escluse quelle, individuate ai sensi del Dlgs 31/2001 art. 11, comma 1, lettera e), la cui qualità non può avere conseguenze sulla salubrità del prodotto alimentare final

Acque dolci: le acque che si presentano in natura con una concentrazione di sali tale da essere considerate appropriate per l'estrazione e il trattamento al fine di produrre acqua potabile.

Acque interne: tutte le acque superficiali correnti o stagnanti e tutte le acque sotterranee all’interno della linea di base che serve da riferimento per definire il limite delle acque territoriali.

Acque sotterranee: tutte le acque che si trovano sotto la superficie del suolo nella zona di saturazione e a contatto diretto con il suolo o il sottosuolo.

Acque superficiali: le acque interne, ad eccezione delle acque sotterranee; le acque di transizione e le acque costiere, tranne per quanto riguarda lo stato chimico, in relazione al quale sono incluse anche le acque territoriali.

Analisi del rischio: processo costituito da tre componenti interconnesse valutazione, gestione e comunicazione del rischio.

Azione correttiva: azione per eliminare la causa di una non conformità rilevata o di altre situazioni indesiderabili rilevate. Si tenga conto che una non conformità può dipendere da più cause e che l’azione correttiva include l’analisi della causa e si adotta per prevenire la ripetizione.

Correzione: azione per eliminare una non conformità rilevata.

Crisi: evento o situazione potenzialmente in grado di compromettere la fornitura di acqua potabile, che può richiedere strutture organizzative più complesse rispetto alle normali condizioni, per poter far fronte alla situazione di emergenza.

Emergenza: improvviso, urgente e inaspettato incidente o circostanza che certamente o con alte probabilità è in grado di causare danni a persone o beni o compromettere la fornitura di acqua potabile, che pertanto richiede azioni immediate che possono coinvolgere diverse autorità (polizia, ufficiali sanitari, comuni, regioni, ecc.).

Ente di governo dell'ambito: la forma di cooperazione tra comuni e province per l'organizzazione del servizio idrico integrato.

Filiera idro-potabile: sequenza di tutte le fasi e operazioni coinvolte nella captazione, produzione, trattamento, distribuzione, stoccaggio e gestione delle acque destinate al consumo umano, in tutti gli aspetti ad esse correlati, anche per quanto riguarda materiali e processi.

Gestione del rischio: processo, distinto dalla valutazione del rischio, consistente nell’esaminare alternative di intervento consultando le parti interessate, tenendo conto della valutazione del rischio e di altri fattori pertinenti e, se necessario, compiendo adeguate scelte di prevenzione e di controllo.

Gestore: il gestore del servizio idrico integrato (articolo 74, comma 1, lettera r), del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni) ovvero chiunque fornisce a terzi acqua destinata al consumo umano mediante una rete di distribuzione idrica, oppure chiunque fornisce a terzi acqua destinata al consumo umano attraverso cisterne, fisse o mobili,  attraverso impianti idrici autonomi, oppure chiunque confeziona per la distribuzione a terzi, acqua destinata al consumo umano in bottiglie o altri contenitori; sono altresì considerati gestori le imprese alimentari che utilizzano acque di cui alla lettera a), numero 2, se queste derivano da fonti proprie o comunque non sono fornite attraverso rete di distribuzione idrica.

Gravità delle conseguenze: l’effetto che un pericolo potrebbe avrebbe una volta verificatosi.

Incidente: deviazione dalle normali condizioni operative.

Inquinamento: l’introduzione diretta o indiretta, a seguito di attività umana, di sostanze o di calore nell’aria, nell’acqua o nel terreno, che possono nuocere alla salute umana o alla qualità degli ecosistemi acquatici o degli ecosistemi terrestri che dipendono direttamente da ecosistemi acquatici, perturbando, deturpando o deteriorando i valori ricreativi o altri legittimi usi dell’ambiente.

Inquinante: qualsiasi sostanza che possa inquinare, in particolare quelle elencate nell’allegato VIII della Direttiva 2000/60/CE.

Misura di controllo: definite anche come barriere o “misure di mitigazione” rappresentano azioni o attività del sistema idro-potabile utilizzate per prevenire, eliminare o ridurre a livello accettabile un rischio correlato al consumo dell’acqua o comunque, un’alterazione indesiderata della qualità dell’acqua stessa. Una delle più diffuse misure di controllo nel sistema idro-potabile è il trattamento di disinfezione.

Monitoraggio: esecuzione di una sequenza pianificata di osservazioni o misurazioni per valutare se le misure di controllo stanno funzionando come previsto.

Pericolo: agente biologico, chimico o fisico nell’acqua che può potenzialmente causare un effetto nocivo per la salute in seguito al consumo umano dell’acqua.

Punto di consegna: per le acque distribuite attraverso una rete idrica è il punto prossimo della rete di distribuzione rappresentativo, ove sconsigliabile per difficoltà tecniche o pericolo di inquinamento del campione, o il punto in cui l’acqua distribuita fuoriesce dai rubinetti utilizzati per il consumo umano. Nel caso di acque fornite alle imprese alimentari, il punto in cui l’impresa utilizza le acque. Per le acque fornite da una cisterna, il punto in cui fuoriescono dalla cisterna. Per le acque confezionate in bottiglie o contenitori, rese disponibili per il consumo umano, il punto in cui sono imbottigliate o introdotte nei contenitori.

Rischio: funzione della probabilità e della gravità di un effetto nocivo per la salute, conseguente alla presenza di un pericolo.

Rete di distribuzione idrica: insieme degli impianti e strutture finalizzate alla produzione e fornitura di acqua destinata al consumo umano attraverso le fasi di captazione, trattamento, adduzione e distribuzione alle utenze.

Servizi idrici: tutti i servizi che forniscono alle famiglie, agli enti pubblici o a qualsiasi attività economica:

  1. estrazione, arginamento, stoccaggio, trattamento e distribuzione, di acque superficiali o sotterranee;
  2. strutture per la raccolta e il trattamento delle acque reflue, che successivamente scaricano nelle acque superficiali.

Servizio idrico integrato: servizio relativo al “ciclo idrico integrato” costituito dall'insieme dei servizi pubblici di captazione, adduzione e distribuzione di acqua ad usi civili di fognatura e di depurazione delle acque reflue, e deve essere gestito secondo principi di efficienza, efficacia ed economicità, nel rispetto delle norme nazionali e comunitarie.

Valore guida: valore di concentrazione di una specie chimica o agente microbiologico che, considerando un consumo effettivo nell’arco di tutta la vita, non comporta alcun rischio significativo per la salute.

Valutazione del rischio: processo su base scientifica costituito da quattro fasi:

  1. individuazione del pericolo,
  2. caratterizzazione del pericolo,
  3. valutazione dell’esposizione al pericolo,
  4. caratterizzazione del rischio.

Verifica: conferma, sostenuta da evidenze oggettive, del soddisfacimento dei requisiti specificati.

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